L’Intelligenza Artificiale sta ridefinendo la ricerca online. I professionisti della SEO devono ripensare le proprie strategie.
La SERP di Google non è più un semplice elenco di link testuali; è diventata un ambiente dinamico e ibrido che presenta contenuti provenienti da una moltitudine di fonti diverse.
Tale trasformazione è resa possibile dall’AI, che consente a Google di comprendere non solo l’intento di ricerca dell’utente, ma anche il formato in cui si aspetta di ricevere la risposta.
Ecco perché diventa indispensabile la figura del social media manager anche in ambito SEO.
Il traffico non arriva più solo dal tuo sito web
In questo nuovo ecosistema, per intercettare il tuo pubblico, non basta più essere presenti con un sito web ottimizzato. Del resto questo lo abbiamo già capito con il messy middle. Devi estendere la tua presenza ovunque Google scelga di mostrare risultati pertinenti per la tua area di competenza.
Ciò include risultati tradizionali da pagine web, video da piattaforme come YouTube, post da vari social media come TikTok, Pinterest, Linkedin, Facebook e Instagram, e informazioni strutturate derivanti da Google My Business e Schema.org.
Il traffico verso la tua attività online non dipende più esclusivamente dal sito web, ma si è spostato su altri canali. Ignorare questa realtà significa perdere potenziali visitatori e clienti.
Il Brand al centro della strategia
Nell’era dell’AI, il Brand diventa il filo conduttore indispensabile della tua strategia multicanale. Google utilizza l’intelligenza artificiale per analizzare segnali provenienti da social network, video e menzioni online per valutare l’autorevolezza di un marchio.
Prima, Google si affidava principalmente ai backlink per valutare l’autorevolezza, ma ora ha la capacità di misurarla meglio, raccogliendo segnali da ogni luogo sul web.
Elementi come l’implementazione di Schema.org sul tuo sito web sono fondamentali per aiutare Google a riconoscere il tuo brand e collegare tutti i contenuti correlati dispersi sul web.
Avere un Knowledge Panel per il tuo brand è un ottimo segnale che Google ti conosce e riconosce la tua autorevolezza nel settore. I dati strutturati sono considerati l’ABC della SEO moderna e sono molto utili per aiutare i motori di ricerca a comprendere chi siamo e tutto ciò che ruota attorno al nostro marchio online.
La coerenza della comunicazione su tutti i canali è importantissima. Quando comunichi, su qualsiasi piattaforma (anche video, poiché Google li trascrive in testo), devi mantenere la stessa voce, gli stessi valori e le stesse informazioni.
L’attenzione ai principi E-A-T (Esperienza, Competenza, Autorevolezza, Affidabilità) è più importante che mai e si applica a tutti i contenuti, indipendentemente da come siano creati.
Il Sito Web: da unico canale ad aggregatore
Sebbene il traffico si distribuisca su più canali, il sito web mantiene un ruolo centrale. Non è più l’unica destinazione, ma diventa un punto di riferimento e un potente aggregatore dei contenuti prodotti sugli altri canali. Integrare video, post social rilevanti e riassunti testuali sul tuo sito crea una ragnatela di informazioni e mette tutto insieme.
Questo non solo arricchisce l’esperienza dell’utente sul tuo sito, ma aiuta Google a comprendere meglio l’ampiezza e la coerenza della tua presenza online.
Quale strategia adottare per fare SEO nell’era dell’intelligenza artificiale?
La creazione di contenuti deve adattarsi. L’AI cerca contenuti strutturati che rispondano direttamente alle domande degli utenti.
L’inclusione di sezioni FAQ negli articoli è un esempio di come strutturare i contenuti per essere facilmente comprensibili e utilizzabili dall’AI.
Inoltre, è sempre più vantaggioso focalizzarsi sulle keyword longtail, che spesso sono formulate come domande. Queste riflettono un intento di ricerca più specifico e un utente potenzialmente più vicino alla conversione.
Strumenti che analizzano la similarità dei contenuti rispetto alle query di ricerca, basati su database vettoriali simili a quelli usati dalle AI, possono aiutare a ottimizzare i tuoi articoli per rispondere meglio a queste domande specifiche.
L’uso dell’Intelligenza Artificiale per generare contenuti non è vietato da Google, a patto che il contenuto sia di alta qualità, utile e rispetti i principi E-A-T.
Non esiste uno strumento tecnico in grado di identificare al 100% se un contenuto è stato generato dall’AI o da un umano.
Ciò che fa la differenza è l’utilità per l’utente. Strumenti che combinano modelli linguistici con dati SEO possono aiutare a produrre articoli che rispondano correttamente alle intenzioni di ricerca.
Tuttavia, è fondamentale maneggiare l’AI con cura, verificando sempre le fonti dei dati.
Misurare l’impatto e adattarsi
L’introduzione delle AI Overview può portare a un calo del Click-Through Rate (CTR) per i risultati di ricerca tradizionali. Questo accade perché la risposta immediata fornita dall’AI riduce la necessità per l’utente di cliccare su un link.
Tuttavia, il traffico che proviene dai link inclusi nelle AI Overview è spesso più qualificato e più vicino alla conversione.
Ciò suggerisce che la qualità del traffico sta diventando più importante della quantità.
L’impatto può variare significativamente tra i settori.
Settori come l’editoria o i blog che guadagnano con le ads e creano contenuti prevalentemente informazionali sono più a rischio di perdita di traffico diretto dalla SERP, poiché le AI Overview spesso forniscono risposte complete per queste query.
Altri settori, come l’e-commerce o i servizi, potrebbero vedere meno attivazioni delle AI Overview o beneficiare di traffico più qualificato. In settori più colpiti, strategie per apparire in Google Discover o Google News possono aiutare a recuperare traffico.
L’analisi dei dati, ad esempio tramite Google Analytics 4, diventa indispensabile per capire l’impatto reale delle AI Overview sul tuo sito, monitorando non solo i click ma anche il tasso di conversione e la durata delle sessioni.
In alcuni casi, un calo del CTR tradizionale può essere compensato da un aumento significativo del tasso di conversione del traffico qualificato proveniente dalle nuove fonti.
Come gestire la multicanalità
La complessità di gestire una strategia multicanale efficace richiede l’uso di piattaforme SEO avanzate come seozoom che offre una visione integrata.
Strumento che permette di analizzare opportunità sui canali social, monitorare i competitor su diverse piattaforme, e analizzare la pertinenza dei contenuti per le risposte AI sono diventati indispensabili.
Ancora più importante è la collaborazione tra diverse competenze digitali. SEO, Social Media, Content e CRO devono lavorare insieme, sia che si tratti di team interni o esterni. Costruire una strategia coerente ed efficace su tutti i fronti digitali richiede un lavoro di squadra integrato.
L’era dell’AI impone un cambiamento di prospettiva per la SEO. Il traffico non è perso, è semplicemente spostato. Abbracciare la multicanalità significa riconoscere la realtà di una SERP frammentata e adattarsi per essere presenti e autorevoli ovunque il tuo pubblico cerchi informazioni.
Costruire un brand forte e coerente, utilizzare il sito web come aggregatore, presidiare i canali dove si trova il tuo pubblico, e sfruttare strumenti e la collaborazione del team sono le chiavi per navigare con successo in questo scenario in continua evoluzione.
FAQ
Ricapitoliamo con le domande frequenti sulla SEO nell’era dell’Intelligenza Artificiale
Google mostra ancora i link ai siti web come prima?
Non esattamente. Oggi i risultati di ricerca includono contenuti da molte fonti: siti web, video, post social, schede Google Business e molto altro. Il sito resta importante, ma il traffico arriva anche da altri canali.
Il sito web è ancora utile per la SEO?
Sì, ma il suo ruolo è cambiato. Non è più l’unico punto di arrivo: diventa un aggregatore che raccoglie contenuti da tutti i canali. Aiuta a rafforzare il brand e a rendere più leggibile l’intera presenza online.
Che ruolo ha il brand nella SEO moderna?
Un ruolo centrale. Google cerca segnali coerenti su tutto il web per capire chi sei, se sei autorevole e se meriti visibilità. La coerenza tra sito, social e contenuti pubblici è decisiva.
Schema.org serve ancora?
Sì, e più che mai. I dati strutturati aiutano Google a comprendere le informazioni e a collegare i tuoi contenuti sparsi online. Sono la base per costruire autorevolezza e visibilità nel tempo.
È un problema usare l’intelligenza artificiale per scrivere contenuti?
No, se i contenuti sono di qualità, utili e rispettano i principi di affidabilità. Google valuta l’utilità per l’utente, non lo strumento con cui è stato creato il contenuto.
Cosa sono le AI Overview e come influiscono sul traffico?
Sono risposte generate dall’AI che Google mostra direttamente nella SERP. Possono ridurre il numero di clic, ma portano traffico più qualificato, spesso più vicino alla conversione.
Conviene usare keyword più lunghe e specifiche?
Sì. Le keyword longtail, spesso in forma di domanda, riflettono ricerche più precise e intenzioni più chiare. Sono preziose per intercettare utenti pronti ad agire.
Come si fa a gestire davvero la multicanalità?
Con strumenti giusti e un lavoro di squadra. La SEO oggi non lavora da sola: deve dialogare con social, content e conversione. Serve una strategia coordinata, non compartimenti separati.